Le nostre api

E’ da molto tempo che le api vivono accanto all’uomo ed è da migliaia di anni che ci forniscono il miele, la cera e, soprattutto, rendono possibile la fecondazione di piante e fiori grazie alla loro incessante raccolta del polline. E’  merito loro se ogni anno i campi danno i loro frutti.

L’amicizia tra l’uomo e le api iniziò nella preistoria anche se a dir la verità l’uomo per rubare il miele distruggeva tutto il nido…bell’amico! Ma già gli antichi Egizi, ben 4000 anni fa, cominciarono ad allevare le api in arnie di fango per ricavare il miele, mentre greci e romani usavano la cera per spalmarla sulle tavolette di legno sulle quali poi scrivevano.

L’ape è un insetto che vive in tutto il mondo: nei deserti ma anche in alta montagna. Solo ai poli non è riuscita a trovare un posto dove vivere. Ci sono più di 20.000 specie di api, da quelle piccole a quelle grandi, da quelle che vivono da sole a quelle che vivono in famiglie numerose; ci sono api che vivono in nidi nella terra o in tronchi di albero, altre che costruiscono nidi di fango e ce n’è persino un tipo che abita nelle conchiglie vuote delle lumache!

L’ape di cui parleremo è l’APE MELLIFERA o ape da miele o anche detta ape domestica. Vive in una società dove il capo è l’ape regina che ha come compito quello  di deporre le uova. Ci sono poi altre femmine sterili le operaie e pochissimi maschi detti fuchi.

Le api sono insetti sociali e questo significa che vivono in grandi gruppi detti COLONIE formate per la maggioranza da api operaie, da pochi fuchi e da una sola regina. Per far funzionare perfettamente questa macchina complicata, ogni ape deve sapere esattamente cosa fare, a quale compito è stata assegnata. Ma non c’è una scuola per questo! E’ l’istinto che guida ognuna di loro verso il proprio compito.

L’ALVEARE è la casa dove vivono le api ed è fatto tutto di cera! E’ costruito all’interno di un tronco d’albero cavo o di una roccia. In questo spazio protetto da una piccola entrata, le api costruiscono dei muri di cera, i FAVI.

Sui due lati si aprono delle camerette chiamate CELLE; ce ne sono a migliaia in ogni favo, una accanto all’altra disposte su più piani. Alcune celle sono le culle dove crescono le piccole api, altre sono le dispense.

Le celle sono tutte uguali, solo alcune sono leggermente più grandi: sono quelle dove nascono i fuchi e le regine.

L’apicoltore offre alle sue amiche api una casa che si chiama arnia: come “affitto” chiederà un po’ di miele. Le api producono una grande quantità di miele, molto più di quanto ne serva alla famiglia per sopravvivere all’inverno, così l’apicoltore ne può prelevare una parte. L’arnia è una casetta di legno a diversi piani. Ogni piano contiene 8 o 10 paretine verticali coperte di cera, i telai, su cui le api  costruiscono le cellette. Le operaie accumulano il miele nella parte superiore dell’alveare, chiamata melario

Nella borsa melaria della bottinatrice, il nettare cambia già un pochino sapore e diventa più digeribile.

La magazziniera che ha aspirato il nettare dalla bottinatrice, lo passa ad un’altra magazziniera che lo tiene sulla lingua per farlo asciugare all’aria. Per diventare miele deve però passare ancora di bocca in bocca, di ape in ape, finchè raggiunge il sapore giusto. A questo punto il miele è quasi pronto, ma è ancora troppo liquido. Così le magazziniere lo stivano nelle celle e lo fanno asciugare agitando velocemente le ali. Quando si è addensato al punto giusto, le magazziniere riempiono la cella di tutto il miele possibile e la sigillano con un bel tappo di cera.

Ci sono molti mieli, diversi a seconda dei fiori visitati dalle api, e tutti acquisiscono il sapore e le proprietà salutari della pianta da cui derivano; hanno anche colori molto diversi che vanno dal bianco al marrone scurissimo. Alcuni sono molto dolci come quelli di rosmarino, arancio o lavanda. Altri sono amarognoli come quello di corbezzolo.

Quando viene estratto il miele è liquido ma appena esce dall’alveare diventa solido:si cristallizza perché fuori dall’arnia fa più freddo. Solo il miele di acacia e quello di castagno rimangono liquidi per lungo tempo.

Altri prodotti dell’alveare

IL POLLINE
E’ quella preziosa polverina gialla che si trova al centro dei fiori e l’ape, per trasportarlo, lo mette nelle borse che ha sotto le zampe.

LA PROPOLI
E’ una secrezione resinosa che alcune piante emettono alla base delle foglie per difendersi e stimolare la crescita di nuovi germogli. Le api la raccolgono e la usano a loro volta per sigillare alcune parti dell’alveare e per proteggerlo dagli elementi esterni.

LA MELATA
E’ una sostanza zuccherina prodotta dagli afidi, piccoli insetti che succhiano la linfa delle piante. Le api raccolgono i loro scarti e con questo sciroppo creano il miele dimelata, di qualità però poco pregiata.

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